Esodato
Con il termine “esodato” si indica oggi quella persona che nel prossimo futuro si troverà senza stipendio, senza ammortizzatori sociali e senza pensione. Nel caso specifico, con il termine “esodato” si definisce colui che è stato incentivato a lasciare volontariamente il posto di lavoro, magari perché l’azienda era in crisi, con la prospettiva di una copertura economica: mobilità, assegno di disoccupazione, cassa integrazione, che lo avrebbe accompagnato fino alla soglia della pensione. Con l’ultima riforma (Fornero) l’età pensionabile viene alzata a 66/67 anni, ma in questo modo vengono sconvolti tutti i conteggi finora fatti: ad esempio colui che due o tre anni fa ha utilizzato gli ammortizzatori sociali per i 2/3 anni (a seconda dei casi) che mancavano alla pensione (65 anni) oggi, finiti gli ammortizzatori sociali, si trova a non percepire alcun reddito poiché per la pensione dovrà aspettare ancora 2 anni. Il neologismo “esodato” viene coniato nel 2012 dai mass media e dalla classe politica per indicare quei lavoratori che hanno perduto il posto di lavoro a seguito di una ristrutturazione aziendale, di un accordo sindacale o di un accordo economico con il datore di lavoro, contando di poter accedere in breve tempo al trattamento pensionistico e che hanno visto allungarsi il periodo di tempo di attesa con la riforma del sistema pensionistico. Il termine deriva da esodo, in quanto la fuoriuscita dall’azienda è paragonata alla fuoriuscita degli ebrei dall’Egitto: gli esodati sarebbero gli ebrei e l’azienda l’Egitto.