browser icon
You are using an insecure version of your web browser. Please update your browser!
Using an outdated browser makes your computer unsafe. For a safer, faster, more enjoyable user experience, please update your browser today or try a newer browser.

Nuova gelata sui consumi: bruciati 430mila posti di lavoro

Ci mettiamo alle spalle un annus horribilis per quanto riguarda i consumi, ma a guardare lo spaccato offerto da Confcommercio nell’intero anno nuovo si dovrebbe ancora registrare una flessione dei consumi degli italiani. L’assenza di evidenti segnali di ripresa si rifletterà anche sull’occupazione, con il rischio di perdere quasi mezzo milione di posti di lavoro nell’arco di un biennio. Timori confermati dalle sensazioni provenienti dal settore turistico-alberghiero, che seppur parziale è indicatore di un clima economico ancora pesante.
Nel 2012 i consumi hanno registrato “la maggiore contrazione degli ultimi cinquanta anni” e per il 2013 si registreranno “analoghe performance, seppur di lieve intensità”. La spesa delle famiglie l’anno scorso ha subito una contrazione del 4%, un dato peggiore (più che doppio) non solo del decremento registratosi nel 2009, ma anche di quello del 1993 (-3%), tutto determinato anch’esso dalla domanda interna. Per l’anno appena iniziato le aspettative sono di un calo dei consumi dell’1%. A certificarlo è Confcommercio, che ha pubblicato l’aggiornamento del Rapporto Consumi realizzato dall’Ufficio studi. “Tutte le principali voci di consumo, in termini pro capite, hanno mostrato un segno meno, con un picco per il comparto mobilità e comunicazioni (-7,3%) e per viaggi e vacanze (-6,3%)”.
Proprio quest’ultima voce richiama l’allarme lanciato contemporaneamente dal presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, che ha sottolineato che ”il 2013, turisticamente parlando, parte in modo estremamente preoccupante per uno dei pochi settori economici che nonostante tutto continua a produrre giro d’affari ed occupazione”. In base al monitoraggio mensile effettuato dalla Federazione, nel primo mese dell’anno “al crollo delle presenze alberghiere registrate dagli italiani (rispetto al gennaio 2012) pari al -9,6%, che rispecchia chiaramente la crisi dei consumi delle famiglie, si assomma una lieve flessione delle presenze alberghiere degli stranieri pari all’1,1%”. L’avvio negativo si riflette anche sulla perdita di posti di lavoro nel settore: “Collaboratori in caduta libera del 5,4% a gennaio (rispetto 2012), con una flessione del 4,5% per i lavoratori a tempo indeterminato ed una débacle del 7,0% per i lavoratori a tempo determinato. Mai si era registrato un inizio d’anno così negativo”, chiosa Bocca.
Tornando invece al rapporto Confcomemrcio, considerando gli ultimi 20 anni “l’andamento della spesa per abitante ha registrato un incremento estremamente contenuto”: solamente lo 0,5% annuo. Ovviamente l’andamento è diversificato: se la tecnologia ha quadruplicato il valore e il consumo di beni e servizi è cresciuto del 67%, quello per abbigliamento e calzature è calato dell’8%. In crescita anche i pasti al ristorante: +27%.
L’ondata recessiva del 2012 ha però riportando il pil indietro di oltre dieci anni, sui livelli produttivi del 2001. Le previsioni per il 2013 non sono positive: il prodotto interno lordo scenderà ancora, diminuiranno i consumi e l’occupazione. Nella media del 2012 il pil è diminuito del 2,1%, mentre per il 2013 è attesa una flessione più contenuta (-0,8%), spiegano gli esperti. Nel biennio 2012-2013 si perderanno 430mila posti di lavoro, che andranno a sommarsi al milione circa di posti di lavoro distrutti nel periodo 2008-11.

 

FONTE. repubblica.it


Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>